“Blow up di Blow-up”, un documentario sul film di Antonioni
Siamo nel 1966, a Londra. E’ l’anno in cui Michelangelo Antonioni gira uno dei suoi film più
celebri: “Blow-up”. Dopo 50 anni dall’uscita nei cinema ora un documentario di Valentina
Agostinis torna sui passi compiuti durante la lavorazione del film. L’appuntamento per la
visione è ad ingresso libero ed è in programma martedì 10 ottobre (ore 19) presso l’Istituto
italiano di Cultura.
“Blow up di Blow-up” è il titolo del lavoro (in lingua inglese) realizzato dalla giornalista e
regista in collaborazione con il Fondo Michelangelo Antonioni, il comune di Ferrara e Sky
Arte HD. Il documentario ha il pregio di ripercorrere molte delle tappe che hanno contribuito
sia alla preparazione dell’opera che alle effettive riprese. Gli addetti ai lavori dell’epoca
compaiono nelle interviste rilasciate a Valentina Agostinis ricordando il loro “personale
Antonioni”. David Montgomery, fotografo di molti personaggi del rock anni ‘70, dagli Who
fino a Jimi Hendrix ed ai Rolling Stones, parla del proprio incontro con il regista che voleva
capire come si lavorava negli studi fotografici della capitale inglese. Jill Kennington, ai tempi
modella, racconta la propria esperienza anche davanti alla macchina da presa, dato che è stata
presente in alcune scene proprio di “Blow-up”. Ma possiamo rivedere a distanza di anni anche
lo scrittore Barry Miles, fondatore di “International Times”, la sceneggiatrice Clare Peploe,
studiosi, fan e quel Simon Napier-Bell, un tempo manager degli Yardbirds: tutti a loro modo
protagonisti della controcultura degli anni ‘60.
Un viaggio nel film di Antonioni e nel tempo grazie anche ai luoghi delle riprese di allora. In
particolare sarà possibile entrare di nuovo all’interno dello studio dove fu girata la sequenza
con le modelle oppure ritornare nel parco dove, in “Blow-up”, apparivano Vanessa Redgrave e
David Hammings e dove si filmò la scena conclusiva. Al termine della proiezione sarà quindi
possibile porre delle domande alla regista Valentina Agostinis, che è anche autrice di alcuni
saggi su Londra.
You must log in to post a comment.