In futuro Londra non prevede altri aiuti all’industria “green”
Da qui in avanti le fonti rinnovabili potrebbero subire alcuni contraccolpi nel Regno Unito. Il
governo di Theresa May, stando a quanto esposto dal Ministro delle Finanze Philip
Hammond, avrebbe la necessità di mantenere i costi energetici al livello più basso possibile. E
le prime a pagarne lo scotto potrebbero essere quelle fonti rinnovabili di cui invece molti
sentono un gran bisogno.
In questi giorni Philip Hammond ha presentato il Budget 2017 e, in base all’impostazione
generale del documento, fino al 2025 non sono previsti sussidi ulteriori nei confronti delle
tecnologie che hanno più rispetto dell’ambiente. Ovviamente questo proposito ha messo in
allarme Renewable Energy Association, dato che la situazione complessiva del clima e della
salute desta già oggi una buona dose di preoccupazione (e non solo nel Regno Unito). Secondo
Hammond, infatti, finchè i costi previsti per gli aiuti alle rinnovabili non si abbasseranno,
l’impegno del governo resterà fermo ai sussidi tuttora già stabiliti. Esistono però diversi dubbi
che emergono da parte di chi si occupa degli interessi dell’industria “green”: non è chiaro
quanto Londra voglia ancora ricorrere al carbone per il proprio sistema energetico né che ne
sarà del progetto nucleare di Hinkley Point sulla costa del Somerset a cura dell’operatore
elettrico EDF (da iniziare nel 2019). Il futuro non pare dunque molto roseo per contrastare gli
effetti dell’attuale inquinamento, un problema che Londra vive in modo molto diretto, dato che
gli allarmi scattano più volte l’anno ormai da parecchio tempo.
Ci sono anche alcune misure, inserite nel Budget 2017 dal Ministro Hammond, che dimostrano
la volontà di fare alcuni passi in avanti. In particolare stiamo parlando delle somme messe a
disposizione per la costruzione di reti di ricarica utili per le automobili elettriche. In attesa
però che il mercato delle auto allarghi gli orizzonti ad un’invenzione che ancora fatica a farsi
spazio, le conseguenze delle alterazioni ambientali sulla salute della popolazione non si
arrestano.
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