La ‘t-shirt’ in un’esposizione attraverso i decenni
La mostra “T-shirt: Cult-Culture-Subversion” parlerà a tutti della biografia ultra-decennale
delle magliette e dei loro significati. Al Fashion and Textile Museum di Londra l’esposizione
sarà aperta dal 9 febbraio al 6 maggio grazie alla collaborazione di The Civic, Barnsley: il filo
conduttore è un indumento diventato oggetto-simbolo per molte generazioni diverse nel corso
della storia.
Nei primi tempi le t-shirt sono state spesso semplicemente usate come un pezzo di biancheria:
ci troviamo nel periodo che precede la metà del secolo scorso. Più tardi il rock ‘n’ roll ha
adottato le t-shirt come strumento in grado di lanciare messaggi insieme alla musica: sono
celebri le magliette punk che contestavano apertamente la società durante gli anni ’70. Negli
ultimi decenni ricordiamo anche la politica a farsi spazio con immagini, idee e foto sulle
classiche ‘girocollo’, senza l’elegante colletto. Anche il settore del lusso s’è adattato per
sfruttare la capacità di diffusione della t-shirt in ogni fascia sociale ed a qualsiasi latitudine.
Anche questa è la globalizzazione. La storia, la cultura ed i momenti in grado di sovvertire
alcuni equilibri sociali compaiono lungo tutta la mostra: a questo proposito le luci si accendono
sulla collezione privata della stilista britannica Vivienne Westwood. Le rarità presentate
dalla Westwood attraversano infatti molte epoche passate a cui lei stessa s’era ispirata per
creazioni che tutt’oggi tornano dettando modelli di moda così come ai tempi di Let it Rock (il
suo primo negozio londinese).
Lo stesso design contemporaneo ha incrociato la storia delle t-shirt: la comodità e la
popolarità di questo indumento emergono anche ai giorni nostri e proseguono nell’influenzare
i gusti anche se, ad un primo sguardo, le t-shirt sembrerebbero oggetti di poco valore. E’ la
loro funzione ad essere tutt’altro che superflua: da collezionisti ed artisti di diverso genere
arrivano magliette che continuano a testimoniare il successo delle magliette anche come veri e
propri strumenti di comunicazione.
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