L’Arte Povera in esposizione tra Regno Unito e Italia
La Estorick Collection di Londra ospita una mostra dedicata all’Arte Povera. Fino al 17
dicembre prossimo sarà possibile ammirare le opere di numerosi artisti che si fecero notare in
quel periodo di cambiamenti sociali ed economici che si sviluppò alla fine degli anni ‘60. Il
movimento nacque in Italia ma venne ripreso qui in Inghilterra dalla generazione di artisti
immediatamente successiva.
In quegli anni la polemica che il movimento innescò era diretta nei confronti dell’arte
tradizionale. Artisti come Alighiero Boetti, Mario Merz, Giulio Paolini, Gilberto Zorio e
Giuseppe Penone opponevano un rifiuto alle tecniche più usate ed anche ai supporti che di
solito erano stati adoperati nel passato. Preferivano infatti ricorrere a materiali, appunto,
“poveri”: ferro, legno, terra, ma anche plastica, scarti dell’industria o veri e propri stracci.
Contro ogni conformismo la loro scelta ricadeva senza tentennamenti su quelle che ritenevano
essere le strutture alla base del linguaggio della società di allora. Le loro erano quasi solo
installazioni: chi diede al movimento il nome di Arte Povera, il critico Germano Celant, lo
definiva così in relazione all’evidente volontà di “impoverire i segni, per ridurli ai loro
archetipi”. Nell’esposizione londinese sono visibili i lavori di artisti anche locali: Eric
Bainbridge, Tony Cragg, Ceal Floyer, Anya Gallaccio, Mona Hatoum, Jefford Horrigan, Stephen
Nelson, Lucy Skaer ed altri.
Il movimento dell’Arte Povera è tuttora considerato quello più influente nell’arte italiana
della fine dello scorso secolo: le città di riferimento in questo senso sono state Torino e Roma.
L’influenza di quest’arte non sembra ancora essere definitivamente cessata: a questo proposito
la mostra dell’Estorick Collection cerca di aprire lo sguardo su quali affinità sia possibile
riscontrare oggi all’interno delle opere di quegli artisti britannici che sono usciti da scuole
dell’arte proprio negli anni ‘70 e ‘80 del Ventesimo secolo. L’Estorick Collection concede
un’occasione in questa direzione.
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