Uber fa ricorso e la battaglia legale inizia
Il 13 ottobre è stata l’ultima giornata di lavoro per i driver di Uber dopochè Transport for
London (TFL) ha deciso, alla fine di settembre, di non concedere più alla società della Silicon
Valley la licenza per operare a Londra. Uber ha adesso deciso, come d’altronde era
prevedibile, di presentare appello al Tribunale della capitale.
L’azienda di San Francisco ha dunque ora la possibilità di continuare nel servizio di noleggio
finché non si arriverà ad una sentenza finale: giunti a questo punto passeranno molti mesi se
non qualche anno. Alcuni giorni fa, prima di arrivare al ricorso formale, c’erano stati anche
degli incontri tra il nuovo Ceo di Uber, Dara Khosrowshahi, il sindaco di Londra Sadiq Khan e
Mike Brown, commissario di TFL: evidentemente però non è stato possibile ricomporre in
alcun modo la situazione ed ora le parti si affronteranno davanti alla giustizia del Regno Unito.
Probabilmente il processo inizierà il prossimo 11 dicembre: d’ora in poi però anche le migliaia
di persone che hanno sottoscritto la petizione a favore dell’app per cellulari potranno viaggiare
senza il timore che Uber ed i suoi driver spariscano dalla città da un giorno all’altro. Senza
dubbio saranno invece di nuovo preoccupati i tassisti londinesi, i quali avevano accolto come
una vittoria la decisione presa da TFL, l’ente che si occupa dei trasporti pubblici nell’area
urbana di Greater London.
Per il gigante della Silicon Valley quella di Londra è una delle zone più importanti, se non la
più importante, di tutto il mercato europeo. Non è certo neppure la prima volta che Uber si
trova ad affrontare questo genere di problemi: in passato l’azienda a stelle e strisce ha già
dovuto abbandonare Danimarca e Ungheria e scontrarsi con la realtà in altre zone del mondo.
Perfino in patria negli Stati Uniti.
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